lunedì 11 aprile 2011

Senzatomica

Una settimana fa circa sono stato convinto, dopo essere stato invitato da alcuni amici e aver letto opinioni positive di alcuni miei compagni di corso, alla mostra "Senzatomica"; dico tutto ciò perchè, da pigro che sono, ero senza alcuna voglia di andarci dopo una giornata di studio e impegni vari. Sono contento di esserci andato: innanzitutto il posto in cui viene svolta la mostra è molto bello, si trova a Le Pagliere, una villa che si trova in via Macchiavelli, ovvero la strada che congiunge il Piazzale Michelangelo con Porta Romana; poi, i contenuti e metodi con cui vengono mostrati sono davvero molto efficaci.
Pensavo che sarebbe stata una mostra scontata, come molte altre, che alla fine se la prende con il cattivo di turno e fa tutto questo solo per dimostrare la propria virtù; Senzatomica invece è strutturata in maniera diversa: ti vengono date le informazioni di base e quelle che Senzatomica propone, ovvero ti mette davanti a dei fatti, meglio, dei dati e ti dice: penso che vada bene così? Ok, domanda retorica, ma la finalità della mostra non è quella di vederti alla prossima manifestazione a tirare sanpietrini e molotov alle forze dell'ordine,ma quello di convincerti che le armi nucleari non devono essere utilizzate e, se vuoi, a passare il messaggio a chi incontri sulla tua strada. Credo, infine, che esista un motivo che dovrebbe fare andare tutti a vedere la mostra: mentre stai a vederti le cose, un altoparlante avverte che fra 45 secondi si ascolterà il suono di un'esplosione atomica a 50 miglia, circa 70 km; poi a 10 secondi vieni i nuovo avvisato; poi parte il suono. Per un minuto circa resti ammutolito ad ascoltare un suono che più lontano dall'uomo non credo esistano, capendo quanto è più grande di te, di tutti noi, con le caviglie che ti tremano (alcuni si potranno commuovere), e con il più profondo rispetto per le persone che lo hanno dovuto ascoltare sul serio.
Credetemi, anche se vi ha fatto schifo il post e avete una bomba atomica in garage, andate ad ascoltare quel suono, perchè lascia qualcosa.

QUI IL SITO DI SENZATOMICA
QUI LA BROCHURE

mercoledì 30 marzo 2011

Assignement 4

Parliamo di Social Bookmarking; cos'è? Allora: il "bookmarking" altro non è che mettere un segnalibro ad una pagina internet che ci interessa (i classici preferiti), salvando così un link che ci permette subito di arrivare alla pagina che ci interessa senza doverla ricercare; "social" significa che possiamo condividere con gli altri i nostri bookmarks, rendendoli pubblici tramite qualche servizio online.
Quando raggiungiamo un numero elevato di bookmarks, per evitare di dover scorrere tutta la lista alla ricerca di quello che ci interessa utilizziamo le TAG: ad ogni bookmark associamo una TAG, ovvero una o più parole che ci permettono di trovare il nostro bookmark in mezzo agli altri; è come se utilizzassimo un bookmark per segnare un bookmark. Le Tag sono quelle che ci permettono di trovare i siti quando utilizziamo p.e. Google: se digitiamo med unifi ci apparirà una lista di tag e sceglieremo quella che più rappresenta ciò che cerchiamo.
Qui sotto un video che mostra come si aggiunge un bookmark utilizzando Delicious



Ora veniamo alle impressioni: i VANTAGGI principali sono la possibilità di accedere al proprio account e trovare il bookmark che ci serve su qualunque computer del mondo; inoltre rende ordinati i bookmark, permettendo l'utilizzo delle tag; infine, possiamo vedere i bookmark degli altri che riguardano argomenti simili al nostro.
Gli SVANTAGGI sono: un nuovo account e dunque un nuovo username e una nuova password da ricordare, poi io non vedo altri grossi difetti per questo servizio. Rimango però scettico sulla sua utilità: già i preferiti sono un gran casino sul pc, così rischio di avere migliaia e migliaia di bookmark; daccordo, ci sono le tag per questo, ma chi mi dice che le tag che oggi applico ad un bookmark siano le stesse che applicherei un giorno allo stesso bookmark? In fondo così come è in continua evoluzione il web lo sono anche io, e forse in maniera più dinamica e meno logica. Inoltre secondo me i bookmark "veri", ovvero quelli importanti per noi, non sono più di una decina, e per un numero così esiguo penso bastino la memoria, google e i feed.

martedì 29 marzo 2011

Troppo bella

Mi fa ridere troppo questa vignetta








L'immagine è tratta da "L'Internazionale" n.890 di questa settimana (25/31 marzo)

mercoledì 23 marzo 2011

Sondaggio Istologia

Con il 58% dei voti ha vinto l'opzione che prevedeva di lasciare immutato il metodo per raccogliere le firme durante le lezioni di istologia.

martedì 22 marzo 2011

Assignement 2

Nel nuovo assignement il prof ci chiede di creare una sorta di "diario" delle attività del nostro blog, attraverso un foglio di lavoro di Google Docs, ovvero un documento che non salviamo sul computer, ma direttamente online. Poi, una volta creato, non ci resta che condividerlo con il prof direttamente da Google Docs. Siccome ritengo il video del prof molto esplicativo, lo riposto qui.
Più in giù posterò 2 consigli: come mettere la lingua italiana in Google Docs, come colorare le caselle in cui scriviamo e come pubblicare direttamente su blogger un nostro documento.

Video del prof



Come mettere la lingua italiana

1. Andate alla pagina iniziale di Google Docs, cliccate su "New" e su "Spreadsheet" (o su altre forme di foglio di lavoro)



2. Cliccate su "File" e poi su "Spreadsheet setting ..."



3. Vi si apre questo riquadro; cliccate su "Docs settings"



4. In questo riquadro scegliete la lingua e il fuso orario, salvate, e il gioco è fatto




Come cambiare colore ad una cella

A volte può fare comodo cambiare il colore di fondo di una cella per renderla meglio visibile, ad esempio per evidenziare le cose fatte, da fare o solo da modificare




Come pubblicare un documento direttamente da Google Docs



Ecco qui il documento che ho postato nel video

domenica 20 marzo 2011